
Salar di uyuni il deserto di sale più grande del mondo.
Si trova in bolivia, ad un’altitudine media di 3600 m sul livello del mare, è un posto molto alto dove generalmente fa molto freddo.
L’altopiano in cui si trova questo deserto è una conseguenza del sollevamento della catena montuosa delle ande.
Come si forma un deserto di sale?
Un deserto di sale o una salina inizialmente è un lago, un luogo dove defluiscono le acque piovane.
Si tratta di una conca naturale dove le acque riescono a rimanere lì, senza nessuna via d’uscita.
Rimarrebbe un lago se non ci si trovasse in un luogo dove l’evaporazione è maggiore dell’apporto d’acqua.
Nel caso in cui l’evaporazione è maggiore della precipitazione, l’acqua prima o poi terminerà perché evaporerà tutta.
Nell’acqua ci sono dei sali disciolti e con la sua evaporazione i sali rimangono li, rimarrebbe solo il sale, che si accumula sul terreno andando a formare degli strati di roccia salina.
Se pensiamo a questo processo ripetuto per migliaia d’anni è chiaro che ci saranno tanti strati di sale.
Il salar di uyuni un tempo era un lago, per trovare l’acqua del lago uyuni dobbiamo risalire a circa 40 mila anni fa quando c’era il lago minchin.
L’altopiano in cui si trovava questo lago montuoso era strutturato in modo da non offrire delle vie di fuga per l’acqua, quindi l’acqua ristagnava in questa conca, e ad un certo punto questo lago salato evaporò perché l’evaporazione era maggiore dell’apporto d’acqua facendo rimanere una grossa crosta di sale che oggi offre uno spettacolo unico.
Curiosità
Dovete sapere che nelle stagioni piovose, si viene a creare una lamina d’acqua su questo strato di sale bianco che riflette il cielo.
Questo fenomeno fa apparire questa distesa di sale proprio come un vero specchio naturale.
Il salar di uyuni in realtà è pieno di risorse minerarie, si stima che contenga circa 10 miliardi di tonnellate di sale.
Ogni anno se ne estraggono 25 mila, si estrae molto litio, potassio, boro e magnesio, infatti il deserto di uyni rappresenta circa 1/3 delle riserve mondiali di questi sali.
Fonte: www.ilmessaggero.it
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