
Il pitone reale ha modeste dimensioni, e difficilmente supera i 150 cm di lunghezza.
Presenta dimorfismo sessuale, infatti le femmine pesano circa il doppio dei maschi.
Il pitone reale presenta sul ventre due speroni, che non sono altro che arti posteriori vestigiali, i quali tendono ad essere più lunghi nei maschi.
Il suo corpo presenta diversi tipi di squame, la squama dorsale che è grande e nettamente in rilievo, le squame internasali che sono lunghe e appuntite, le prefrontali grandi e sporgenti e dietro segue una banda di squame di forma irregolare, mentre la squama frontale è quasi sempre grossa e divisa in due, ma può anche essere costituita solo come un gruppo di squame diversamente più grosse ed irregolari.
Possiede un colorito brunastro con macchie e striature nere, ma al giorno d’oggi esistono molte varianti di colore date dall’intervento dell’uomo, inoltre ha una testa dalla peculiare forma detta a cuore, che lo contraddistingue rispetto ai boidi.
Biologia
Il pitone reale è un serpente molto longevo, che in condizioni ottimali può vivere anche 20 o 30 anni.
Raggiunge la maturità sessuale intorno all’anno di vita per i maschi e a 3 anni per le femmine.
È un’animale oviparo a sangue freddo perciò ha bisogno della luce del sole per scaldarsi.
La femmina depone in media 6/7 uova, con un minimo di 1 fino ad un massimo di 12, cova le uova per circa 60 giorni fino alla schiusa.
Nonostante abbia bisogno della luce del sole per scaldare il suo corpo, caccia principalmente di notte utilizzando un organo speciale che gli permette di percepire il calore delle prede.
Si nutre prevalentemente di mammiferi appartenenti alla microfauna africana che uccide per costrizione, infatti questo serpente non produce veleno quindi deve afferrare e soffocare la preda, talvolta prende di mira anche piccoli volatili essendo un animale semi-arboricolo, soprattutto nella sua fase giovanile.
Distribuzione e habitat
È originario dell’Africa subsahariana occidentale, predilige praterie, savane e aree con scarsa vegetazione.
Passa la maggior parte della vita nascosto in tane scavate nel terreno da altri animali e successivamente abbandonate.
In cattività
Il carattere timido, difficilmente aggressivo, le modeste dimensioni e le migliaia variazioni genotipiche (dette comunemente Morph) lo rendono un rettile particolarmente indicato per l’allevamento da parte degli amanti di questo animale, anche se non è consigliato maneggiarli per lungo tempo in quanto risultano essere facilmente stressabili e ciò potrebbe portare anche a prolungati digiuni.
Si nutre principalmente di piccoli roditori come gerboa, topi o gerbilli.
Può saltare dei pasti (ma non c’è da allarmarsi), infatti nel periodo antecedente alla muta (ecdisi) o nella fase di adattamento alle nuove condizioni di vita se parliamo di un individuo in cattività; talvolta da novembre a marzo smette volontariamente di nutrirsi senza che ciò rechi danno alla sua salute.
Fonte: it.wikipedia.org
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